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giovedì 8 gennaio 2015
Analisi sensoriale
Il polpo come già detto precedentemente, alla vista può sembrare subito buffo, a volte disgustoso, altre curioso. Presenta una grossa calotta nella quale nasconde testa e corpo, ed otto tentacoli provvisti di ventose. Già guardandolo si riesce anche a fare una previsione su quale possa essere la sua consistenza e la sua superficie in quanto è lucido e brillante. Al tatto infatti, il polpo e viscido, umido e liscio, come quasi tutti gli esseri marini.
L'olfatto può confonderlo con tutti gli altri pesci, l'odore che emana è infatti quello tipico di questi animali, più forte se non è fresco.
Il gusto è uno dei sensi più utilizzati quando si ha a che fare con un polpo, specie se ben cucinato. Il suo gusto delicato e facilmente accoppiabile con altri cibi lo rende un alimento molto ricercato.
Infine l'udito ci permette di distinguere l'animale forse solo quando è vivo e si trova nel suo habitat naturale, facendoci percepire l'acqua ed alcuni dei suoi movimenti.
Il setaccio è un oggetto particolare in quanto si possono percepire le sue caratteristiche con tutti e 5 i sensi, più se si tratta di un setaccio da grano o da farina simile a quelli antichi.
Con la vista possiamo subito riconoscerne la forma, il colore e la struttura con due o più piatti uno sull'altro, tappati dalla graticola in ferro.
Con l'olfatto possiamo sentire il suo odore asciutto e naturale, spesso nascosto da quello della farina rimasta tra i fori della grata. Con il tatto si sente il legno, il metallo e si può tastare prima e dopo il prodotto che viene setacciato per capire lo spessore dei fori della grata.
Con l'udito si percepisce il fruscio della farina mentre la si passa a setaccio e con il gusto si potrà solo in un secondo momento giovare del risultato del suo lavoro.
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