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lunedì 20 ottobre 2014

Origini del polpo



Il termine polpo ha origine dal latino pōlypus, da una forma greca dorica πώλυπους (pṓlypous) o πωλύπους (pōlýpous), in attico πολύπους (polýpous), probabilmente da πολύς (polýs), "molto", e πούς, (póus), "piede", quindi "dai molti piedi".

Il più antico fossile di polpo conosciuto, un esemplare del genere Pohlsepia conservato al Field Museum di Chicago, ha 296 milioni di anni. Visse e nuotò nel periodo Carbonifero e, mentre sulla Terra si diffondevano i primi rettili precedenti ai dinosauri, questa creatura acquatica aveva già sviluppato una forma simile a quella che vediamo ancora oggi.


Inoltre fin dall’antichità al polpo vennero attribuite straordinarie virtù afrodisiache. 
Nel Dipnosofisti di Ateneo i dotti presenti al banchetto, commiserando un uomo divenuto impotente, asserivano: “al quale neanche il polpo… è capace di dar aiuto”. 
Si pensava che mangiare il polpo avrebbe scatenato sogni osceni e lussuriosi, e questa convinzione durò così a lungo che ancora nel Cinquecento Rabelais ne parlava. 
Forse la fama afrodisiaca del polpo era dovuta alle sue sembianze: perché quando si muove sui fondali marini col sacco piegato all’indietro ha un aspetto pigro, ma una volta cotto appare livido e ben eretto poggiato sulla sua corona di tentacoli. 
Anche in una lettera di Cicerone possiamo ritrovare questo simbolismo, quando l’oratore allude ad un polpo tutto tinto di porpora presentato in tavola camuffato da testa di Giove. 
Un’altra conferma alle supposte qualità afrodisiache del polpo la rintracciamo in una lettera di Boccaccio (1339 ca.) spedita da Napoli a Francesco de’ Bardi, che da poco aveva lasciato la città partenopea per rientrare a Firenze. 
La missiva scritta in un idioma inventato dallo scrittore, simile al napoletano, aveva lo scopo di informare il Bardi che era il probabile padre di un bellissimo bambino generato da una certa signorina. Nelle righe si narrava che per festeggiare la nascita alcuni compari avevano comprato il più bel polpo del mercato. Una volta che il mollusco era stato regalato alla puerpera, costei l’aveva mangiato con gran voracità, dimostrando così anche il suo eccellente appetito sessuale. 


Una delle prime ricette per cucinare il polpo in maniera semplice, che è poi diventata anche una ricetta classica:




Ingredienti 

Un kg di polpi veraci - spicchio d'aglio tritato - un mazzetto di prezzemolo tritato - due peperoncini - olio d'oliva - succo di limone - sale e pepe. 
Preparazione 
mettere sul fuoco una pentola d'acqua, quando avrà raggiunto il bollore tuffarvi dentro i polpi veraci. 
Lasciar cuocere per mezz'ora, finché sono teneri e farli raffreddare nella loro acqua di cottura. Scolarli e tagliarli a rondelle. A questo punto condire i polpi con l'aglio, il prezzemolo, i peperoncini tagliati, olio a piacere, il succo di limone e regolare di sale e pepe. 
Lasciare insaporire due ore prima di servire. 



venerdì 10 ottobre 2014

La musica delle cose

Polpo D'amor - Vinicio Capossela



Troppe braccia per non abbracciarti

tentacoli senza tentazioni
troppe braccia per non abbracciarti
tentacoli per cercarti
spettri danzano negli abissi
negli abissi danzano
vascelli fantasma
e non ti trovo compagna

Mando messaggi di inchiostro nero nero
per trovarti nel nero nero
mando messaggi di inchiostro nero nero
nel nero nero
otto braccia per abbracciarti
otto braccia mi mancano
otto braccia per ritrovarti
otto braccia mi mancano
e quando infine io ti troverò
cento ventose io ti attaccherò
e danzeremo insieme
questo polpo d' amore

L' abisso è scuro scuro
l' inchiostro è nero nero
mando messaggi di profondità
lettere di profondità
e quando infine io ti troverò
cento ventose io ti attaccherò
e danzeremo insieme questo polpo d amore
otto braccia per abbracciarti, 
otto braccia mi mancano
otto braccia per abbracciarti

Sieve Dance a Cipro!

La Sieve Dance (TATSIA), ovvero la danza del setaccio è un ballo tipico di Cipro e consiste appunto nel combinare movimenti non stop di mani e corpo stringendo un setaccio con quattro dita della mano afferrandolo dal bordo e tenendo il pollice sul lato opposto per mantenerne l'equilibrio. Ad un certo punto il ballerino o la ballerina mettono un bicchiere di vino sul bordo del setaccio, variando i movimenti della danza e tenendolo in equilibrio. Il ballerino può mettere quanti bicchieri vuole sul setaccio. 









Proverbi intorno alle cose

-O purp se coce int'a l'acqua soja-

Proverbio napoletano col significato di "bollire nel proprio brodo", ossia rimuginare sui propri errori e piangerci sopra con sofferenza mentre ne si pagano le conseguenze.

-Ognuno sia come un setaccio per discernere-

Le parole hanno un enorme potere.
Con le parole si comunica, le parole servono ad informare, a raccontare, a comporre versi, ad esempio e a coinvolgere ma servono anche a manipolare, servono a dire il vero o a mistificarlo e celarlo. Occorre quindi rendersi sempre padroni della propria mente e delle proprie capacità critiche e deduttive e quindi prendere ogni cosa che vien detta “cum grano salis” come dicevano i latini cioè con molta sagacia e con il beneficio dell’inventario.


Il che non è sinonimo di pregiudizio, ma, al contrario è una difesa contro pregiudizi inculcati e conculcati.

I miti sulle cose

Polpo - Il mito del kraken

Il kraken è un mostro marino leggendario dalle dimensioni abnormi; il suo mito ha origini molto antiche, ma si è sviluppato soprattutto fra il Settecento e l'Ottocento, forse anche sulla base dei resoconti di reali avvistamenti di calamari giganti. Viene generalmente rappresentato come una gigantesca piovra, con tentacoli abbastanza grandi e lunghi da avvolgere un'intera nave.
In norvegese, krake indica un animale malsano o aberrante (in analogia alle forme inglesi crank e crook). In tedesco, Krake significa piovra.
Sebbene il nome kraken non appaia mai nei testi della mitologia norrena, le sue caratteristiche possono ricondursi a quelle dell'hafgufa, descritto nella Saga di Örvar-Odds e nel Konungs skuggsjá (1250). In questi testi si parla dell'hafgufa come di un mostro marino talmente grande da poter essere scambiato per un'isola quando si trovava in superficie. Questo tema (il mostro che sembra un'isola) è uno degli elementi ricorrenti principali nella tradizione sul kraken, che si sviluppò principalmente nel Settecento. Questo tema ha avuto anche sviluppi diversi, e in particolare accomuna il kraken con lo Zaratan, la balena-isola del mito di San Brendano di Clonfert.
Alcuni elementi della tradizione relativa al kraken (le bolle e gli spruzzi d'acqua dalle sue narici, le forti correnti e le violente onde provocate dai suoi spostamenti, il suo emergere come un'isola) fanno supporre ad alcuni studiosi che la versione originale del mito norreno possa essere correlata all'attività vulcanica sottomarina in Islanda.
Nel tardo Settecento iniziò a svilupparsi il mito del kraken come creatura aggressiva. Alcune varianti del mito prevedevano che il kraken affondasse le navi degli uomini corrotti, risparmiando quelle dei giusti. Sempre in questo periodo l'immagine del kraken venne a coincidere in modo sempre più netto con quella di una piovra gigante, perdendo altre caratterizzazioni menzionate da alcune fonti più antiche (come la forma di granchio o certi altri elementi che potevano accomunare il kraken alle balene). Secondo alcuni studiosi, questa evoluzione del mito potrebbe essere legata agli avvistamenti di reali calamari giganti.
Nel 1802, il malacologo francese Pierre Denys de Montfort incluse la descrizione di due specie di piovre giganti nel suo trattato enciclopedico sui molluschi, Histoire Naturelle Générale et Particulière des Mollusques. La prima specie, per cui Montfort riprese il nome "kraken", era quella descritta dai marinai norvegesi. La seconda specie aveva dimensioni ancora più impressionanti; un esemplare aveva causato il naufragio di un vascello al largo dell'Angola.


Il Polpo Paul

Il polpo Paul (in tedesco Paul der Krake) era un polpo comune che viveva in un acquario pubblico presso il centro di vita marina di Oberhausen, in Germania, e che ha conosciuto una certa notorietà internazionale in occasione dei Mondiali di calcio del 2010 quando fu utilizzato per tentare di "predire" i risultati delle partite di calcio in cui era coinvolta la Nazionale di calcio tedesca. Ad esse si aggiunse anche quella della finale non disputata dalla Germania; le "previsioni" in quell'occasione si rivelarono tutte corrette. Paul è morto nella notte tra il 25 e il 26 ottobre 2010 nello stesso Sea Life Center di Oberhausen.
Ha predetto le vittorie dei tedeschi contro Australia, Ghana, Inghilterra, Argentina e Uruguay, così come le sue sconfitte contro Serbia e Spagna.Per la prima volta è stato chiesto a Paul anche l'esito di una partita che non riguarda la Nazionale tedesca, ovvero la finale del Mondiale tra Paesi Bassi e Spagna: Paul si è espresso per la Spagna e anche in quest'ultimo caso ha avuto ragione, indovinando l'ottavo risultato su otto nel Mondiale. Le previsioni del polpo si sono rivelate corrette al 100% per i mondiali del 2010 (8/8). Le previsioni esatte del polpo Paul dei campionati europei (4/6) erano state del 67%. È stato citato anche da un secondo capo di governo, il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, come esempio delle superstizioni dell'Occidente.
A Mondiale concluso, i suoi proprietari e la direzione dell'acquario hanno annunciato che non si sarebbero più formulate "previsioni" da parte dell'animale, sancendo di fatto il "pensionamento" di Paul.
È deceduto per cause naturali la notte del 26 ottobre 2010, all'acquario di Oberhausen dov'era custodito. Paul venne cremato, e l'urna con le ceneri esposta al pubblico dell'acquario. Il suo successore (chiamato con lo stesso nome) dovrebbe cimentarsi anch'egli nei pronostici calcistici.
A nemmeno un giorno dalla sua morte, il Comune di Campo nell'Elba ha deciso di dedicargli il nome di una via.
Il suo nome deriva dal titolo di un racconto per bambini scritto dall'autore tedesco Boy LornsenDer Tintenfisch Paul Oktopus. 



Il setaccio

Tuccia o Tuzia è stata una leggendaria vestale romana protagonista di una vicenda narrata da LivioValerio Massimo e Dionigi d'Alicarnasso.Tuccia era stata ingiustamente accusata di aver violato il voto di castità (incestum), colpa punita con una pena severissima. La vestale chiese di poter provare la sua innocenza sottoponendosi a una ordalia consistente nel tentare di raccogliere l'acqua del Tevere con un setaccio, dopo aver richiesto l'aiuto della dea Vesta. La prova riuscì e Tuccia venne ritenuta innocente.

La leggenda di Tuccia ricorre frequentemente in opere letterarie o in raffigurazioni. Fra i numerosi altri artisti che hanno raffigurato Tuccia si ricordano Domenico Corvi, Polidoro da Caravaggio, Giovan Battista Moroni, Antonio Corradini, Andrea Mantegna, Andrea Casali e Carlo Maratta.

Socrate e i tre setacci

Un giorno Socrate fu avvicinato da un uomo in piena agitazione che gli disse:
«Ascolta Socrate, ti devo raccontare qualcosa d’importante sul tuo amico.» 
«Aspetta un attimo», lo interruppe il saggio, «hai fatto passare ciò che mi vuoi raccontare attraverso i tre setacci?» 
«Tre setacci?», chiese l'altro meravigliato. 
«Sì, mio caro, vediamo se ciò che mi vuoi raccontare passa attraverso i tre setacci. Il primo setaccio è quello della verità: sei convinto che tutto quello che mi vuoi dire sia vero?»
«In effetti no, l’ho solo sentito raccontare da altri.»
«Ma allora l’hai almeno passato al secondo setaccio, 
quello della bontà? Anche se quello che vuoi raccontare non 
è del tutto vero, è almeno qualcosa di buono?» 
L’uomo rispose esitante: «Devo confessarti di no, piuttosto il contrario…» 
«E hai pensato al terzo setaccio? Ti sei chiesto a che serva 
raccontarmi queste cose sul mio amico? Serve a qualcosa?» 
«Beh, veramente no…» 
«Vedi?», continuò il saggio, «Se ciò che mi vuoi raccontare non è vero, né buono, né utile, allora preferisco non saperlo e ti consiglio di dimenticarlo»

giovedì 9 ottobre 2014

Qualcosa da mangiare

IL POLPO


Il "polpo" nel mondo:

Inglese : OCTOPUS

Francese : TAMIS

Spagnolo : PULPO

Tedesco : KRAKE

Croato : HOBOTNICA

Indonesiano : GURITA

Vietnamita : BACH TUOC

Olandese : OCTOPUS

Swahili : OCTOPUS

Rumeno : CARACATITA

Norvegese : BLEKKSPRUT

Turco : AHTAPOT

La differenza tra POLPO e POLIPO:

Il POLPO comune è un cefalopode della famiglia dei Octopodidae. È un mollusco molto diffuso nei bassi fondali, non oltre i 100 m. Ha la capacità di cambiare colore con cui riesce a mimetizzarsi e a comunicare con i suoi simili. 
 I POLIPI (dal greco poly numeroso, e pous piede), sono animali acquatici di diversa taglia appartenenti al Phylum dei Celenterati. Esempi di polipi sono le anemoni di mare e le madrepore (i coralli costruttori delle barriere coralline). 
Il polipo è anke, in patologia generale, il nome che si da ad un tumore aderente con un peduncolo ad una mucosa, più raramente alla cute, ad una sierosa o al connettivo sinoviale, sporgente in una cavità del corpo o in un canale.

Qualcosa per mangiare


IL SETACCIO


Il "setaccio" nel mondo: 

Inglese : SIEVE

Francese : TAMIS

Spagnolo : TAMIZ

Tedesco : SIEB

Croato : SITO

Indonesiano : SARINGAN

Vietnamita : SA'NG

Olandese : ZEEF

Swahili : UNGO

Rumeno : SITA

Norvegese : SIL

Turco : ELEK